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Il Giardino degli esuli

Adès Brigitte, Sibilio Elisabetta
Date de parution 20/10/2024
EAN: 9782378640781
Disponibilité Disponible chez l'éditeur
Ci sono romanzi che dicono di più sulla realtà del mondo dei saggi più sofisticati. Attraverso l’amicizia tra due giovani franco-iraniani i cui destini, loro malgrado, si separeranno, Il Giardino degli esuli introduce il lettore al centro del violent... Voir la description complète
Nom d'attributValeur d'attribut
Common books attribute
ÉditeurPORTAPAROLE
Nombre de pages212
Langue du livreItalien
AuteurAdès Brigitte, Sibilio Elisabetta
FormatPaperback / softback
Type de produitLivre
Date de parution20/10/2024
Poids216 g
Dimensions (épaisseur x largeur x hauteur)0,80 x 12,00 x 19,50 cm
Ci sono romanzi che dicono di più sulla realtà del mondo dei saggi più sofisticati. Attraverso l’amicizia tra due giovani franco-iraniani i cui destini, loro malgrado, si separeranno, Il Giardino degli esuli introduce il lettore al centro del violento dibattito che oppone l’Islam illuminato al radicalismo più oscurantista. Tornando alle sue radici, Farhad scopre che una lotta tra due diversi progetti di società in Persia esisteva già nell’undicesimo secolo. Un suo antenato aveva lottato contro la setta degli Assassini, i primi terroristi della Storia. Le sue ricerche, motore della vita di Farhad e del romanzo, lo conducono a Ispahan, la sua città natale, poi a Londra e infine a Parigi. I suoi viaggi sono l’occasione di un’introspezione e di un’analisi critica dei luoghi. Forte di quel sapere, si stabilisce a Londra dove organizza dei gruppi di riflessione sulla pratica dell’Islam e, parallelamente, conduce un’inchiesta che gli rivelerà l’esistenza di una macchina da guerra alimentata da reti islamiste.«?Questo libro evoca un Iran materiale e poetico, de­scritto con la precisione di una miniatura. Brigitte Adès sa dare a un problema filosofico di capitale importanza una dimensione romanzesca appassionante.?» (Pascal Bruckner, Le Magazine Littéraire) «?Un romanzo che ci porta dietro le quinte agghiaccianti del fondamentalismo.?» (Elisabeth Barillé, Le Figaro)