La farina del diavolo finisce sempre in crusca, recita il proverbio; anche se, a guardarsi intorno, non si direbbe. Ci sono però molti uomini e donne che operano ogni giorno, affinché buona parte della farina demoniaca finisca in crusca. Come il protagonista dell’incisione di Dürer, riprodotta in copertina, gli eroi sconosciuti di questo romanzo procedono diritti, senza curarsi né del diavolo, né delle morte; si battono contro l’ingiustizia e il crimine, soltanto perché questo è il loro dovere, il mandato che hanno ricevuto. Il commissario Ingravato quindi, uscito finalmente dal suo commissariato (su generale e accorata richiesta dei lettori del primo romanzo), affronta in questo secondo capitolo indagini, che sono tratte da fatti realmente accaduti e riportati ampiamente, dai mezzi d’informazione della Provincia Granda, quella di Cuneo, s’intende. Per quanto sembri stravagante, per quanto si faccia fatica a crederlo, esiste davvero un luogo in cui i parenti sono molto simili a serpenti, le suore sono incinte senza saperlo e i preti lo sono, dalla cintola in su. E se i campioni vengono sacrificati a un dio sconosciuto e le santone sono mummificate, è pur vero che dipinti famosi, trafugati dalla mafia, sono recuperati. Buon ultimo il fatto più incredibile. In qualche posto proprio ora, mentre state leggendo, proprio in questo momento, qualcuno sta vincendo la sua battaglia contro il male. Sferrando un colpo mancino alla malavita.
